Ci ritroviamo presso la Casa del Presidente alle 07 in punto. Dopo aver caricato le nostre small cars ci muoviamo verso Fonte Vetica. Dopo i consueti preparativi, ci mettiamo in marcia alle 08:45. Oggi siamo in sei: Alessandro, Simonetta e Davis (Terminator 1, 2 e JR) insieme a Giustino, Loris e Claudio (GPS, ???, Clem Clem).



Decidiamo di seguire il sentiero estivo che percorre la sinistra orografica del Vallone di Vradda. Il dio Eolo anche oggi farà sentire la sua presenza, quindi meglio evitare la cresta del Tremoggia. Giustino prende con veemenza la testa del gruppo e inizia a spingere con un passo infernale.



Noi lo seguiamo a ruota fino ad uno splendido balcone panoramico.



Breve sosta reintegrante e via… Siamo intorno ai 2000 m e ci tocca percorrere il traverso che ci condurrà sul fondo del vallone.



Alla nostra sinistra alcuni colleghi…



I ragazzi del gruppo (Davis & Loris) si comportano egregiamente… Nessun segno di fatica, buona padronanza tecnica. BRAVI! Ora le pendenze si fanno più sostenute



per cui decidiamo di calzare i ramponi. Terminator JR balza in avanti e inizia a dettare legge. Passo dopo passo ci alziamo verso un cielo plumbeo carico di nuvole.



Il vento inizia a farsi sentire davvero e, talvolta, tende a sbilanciarci. Per questo motivo decidiamo di non raggiungere la testata del vallone in cui ci si può affacciare sulla Nord ma di salire a sinistra puntando direttamente alla vetta. La scelta si rivela vincente perché questa zona è più riparata.



La pendenza si aggira ora sui 35° e la consistenza molto mutevole della neve rende la progressione più faticosa. Ci alterniamo in testa al gruppo per battere traccia, anche Loris dà il suo contributo.



In breve raggiungiamo la cresta,



da qui la Vetta (11:50)!









Ci fermiamo un attimo per un paio di foto ma la temperatura bassa e il vento forte non rendono affatto piacevole la sosta.
Nella prima fase della discesa ci troviamo immersi in un vero e proprio banco di nebbia (visibilità non oltre i 10 metri). All'improvviso incontriamo un'escursionista di nome John a caccia del suo compagno Thomas (i nomi sono di fantasia). Il Presidente si intrattiene un attimo a parlare con John e dalle sue parole capisce che il suo amico Thomas era con noi sulla vetta del Camicia. In quel momento il vento era davvero forte, la nebbia intensa, per cui invitiamo John, spaventato, a scendere con noi. Un attimo dopo il cielo ci regala una buona visibilità e, con un po' di fortuna, intravediamo a qualche centinaio di metri da noi, sulla cresta sommitale, Thomas. Gli facciamo cenno di scendere perché John non salirà. Chi va in montagna sa benissimo quali sono i rischi e i pericoli di un'escursione invernale in quota così come sa (o dovrebbe sapere) che in un gruppo i più forti devono aspettare i più deboli soprattutto in condizioni come queste. Ognuno faccia le sue riflessioni.
Man mano che scendiamo la visibilità migliora sempre più…



Per la discesa decidiamo di seguire fedelmente il fondo del vallone che ci regala qualche difficoltà su roccia o brevi tratti a 50° a causa di salti scoperti…





Ormai fuori dalle difficoltà, ci fermiamo per una generosa pausa pranzo prima di concludere il nostro percorso alle 14:15.





Bella salita! Oggi, viste le condizioni, era difficile far di meglio… Grazie a tutti i Camosci vecchi, nuovi e futuri…