Parcheggiata l’auto nei pressi della sterrata che conduce alla Valle di Ciaccariello, alle ore 8:50 diamo inizio alla nostra escursione. La formazione è composta dallo scrivente (Terminator), Giustino (Gps Tell), Simonetta (Terminator 2), Manlio (Er Monnezza), una donna venuta da lontano, Selene (Titti) e due enormi pastori abruzzesi.
La poca neve ci permette di camminare senza le fastidiose ciaspole ed in meno di un’ora raggiungiamo il rifugio “Ciaccariello”.
Subito dopo aver superato il rifugio, il sentiero si impenna notevolmente.
Le neve, man mano che saliamo di quota, inizia a fare la sua comparsa.
Nei tratti assolati l’innevamento è quasi inesistente, non sembra affatto di essere in pieno inverno.
Raggiungiamo la sella che divide il Monte Navetta dal Monte Canzoni.
I due enormi cani pastore ci seguono imperterriti.
L’ampio canale che abbiamo deciso di risalire (chiamato per l'occasione "Rava dei Maremmani"), non sembra riservare grosse difficoltà.
Prima di affrontare la salita, decidiamo di calzare i ramponi ed impugnare la piccozza.
La condizioni delle neve sono pessime, in alcuni punti si sprofonda fino alla caviglia.
Rendiamo più complicata la salita deviando il percorso su un tratto più esposto.
La sommità del canale (mt. 2001) è la parte terminale di una cresta che noi, in onore dei due grossi cani che ci hanno accompagnato, nominiamo “la cima dei pastori”.
Il tempo necessario per la foto di vetta e di corsa verso valle, ripercorrendo lo stesso itinerario di salita.
Le condizioni meteo iniziano a peggiorare e se vogliamo consumare i nostri panini al riparo dal vento e dalla pioggia, non ci resta che raggiungere il Rifugio Ciaccariello.
Alle 15:20 raggiungiamo il punto di partenza.
Viva la montagna e chi la rispetta!
Relazione scritta da Alessandro