Sabato 7 maggio 2016, ore 7:45, dal Piazzale di Fonte Vetica ci incamminiamo verso l’attacco del Vallone di Vradda. Il giorno feriale non permette agli altri componenti del gruppo di partecipare all’uscita, pertanto la squadra è composta dallo scrivente (Terminator), Alfredo (Puzzola) e Marco (Trombetta).
Attraversiamo a mezza costa il prato, mirando dritti verso la parte terminale del vallone di Vradda, che in breve raggiungiamo. L’idea di oggi è quella di risalire l’intero vallone per poi raggiungere la vetta al Monte Camicia tramite un canale incastonato tra due sporgenze rocciose.
Il vallone si presenta da subito in ottime condizioni di innevamento.
La neve, consolidata dalle basse temperature notturne, ci rende la camminata meno faticosa del previsto.
La pendenza del canale, con il salire della quota, si fa sempre più critica e dato che i nostri ramponi sono nello zaino ed il loro scopo è quello assicurare la nostra incolumità, non ci resta che fermarci in una posizione comoda e calzarli.
Il sole inizia a scaldare l’aria e la neve diventa sempre più molle.
Siamo appena fuori dal vallone di Vradda.
Anziché proseguire dritti per la via classica, deviamo verso sinistra in direzione delle rocce.
La pendenza si fa sempre più critica e le condizioni della neve, nonostante la temperatura elevata, sembrano essere favorevoli per continuare la salita in sicurezza.
Raggiungiamo una diramazione, un ramo del canale volge verso la destra mentre un altro, molto più ripido, si dirige verso sinistra. Una rapida riflessione e all’unanimità decidiamo di risalire quello più inclinato.
Il GPS, successivamente, confermerà che in alcuni punti, seppur brevi, la pendenza supera di molto i 60°
La cresta è davanti a noi che ci aspetta, ormai è quasi fatta.
Eccola, ci siamo, pochi metri e siamo sulla cima del Monte Camicia.
La foto di vetta con la nostra bandiera non deve mancare.
Alcuni minuti di sosta, uno scambio di parole con alcuni scialpinisti, e poi di nuovo in marcia.
Non è affatto vero, stiamo scherzando, le nuvole che Alfredo sta osservando sono del tutto innocue e non destano alcuna preoccupazione.
Percorriamo il filo di cresta fino a trovare un comodo passaggio che ci permette di inoltrarci nella ripida discesa che ci condurrà nella parte terminale delle note “Balconate del Camicia”.
Una sguardo verso l’immensa parete nord del Camicia e le “balconate” che la sormontano.
La discesa non è affatto comoda; la neve molle ci fa sprofondare fino alle ginocchia.
Utilizziamo per la discesa lo stesso itinerario di salita.
Raggiungiamo il punto di partenza alle ore 12:00.
Viva la montagna e chi la rispetta!
Relazione scritta da Alessandro.