14 agosto 2015, ore 8:30, dopo i rituali preparativi, ci incamminiamo lungo la carrareccia che conduce al Vado di Corno, con l’obiettivo prestabilito di percorrere un tratto del sentiero del “centenario” fino a raggiungere le Torri di Casanova. La squadra di oggi e composta da tre camosci ed un’amica, ovvero lo scrivente (Terminator), Marco (Trombetta), Simonetta (T2) e Mimma (Minni).
Al Vado di Corno (mt. 1.924) imbocchiamo l’evidente sentiero che volge verso la nostra destra e ben contraddistinto dalla segnaletica bianco/rossa.
Il primo tratto, con dislivello quasi inesistente, non presenta alcuna difficoltà.
La giornata è a dir poco stupenda ed il panorama altrettanto; il Corno Grande da un lato ed il Mar Adriatico sullo sfondo.
In poco meno di due ore siamo sulla nostra prima vetta della giornata; il Monte Brancastello ci accoglie con i suoi 2.385 mt.
Le Torri di Casanova viste dalla vetta del M. Brancastello.
Il tempo necessario per la foto di vetta e di nuovo in marcia.
Per raggiungere la sommità delle torri, occorre superare alcuni tratti attrezzati con cavi metallici e scale, pertanto, per poter fare ciò in tutta sicurezza, è necessario l’uso di materiale adeguato, vale a dire imbrago, casco, set per ferrata ecc.
La salita inizia con una scala a pioli in metallo.
Subito dopo un cavo in acciaio ci accompagna fino all’estremità della parete rocciosa.
Un breve tratto in cresta privo di protezioni, ci conduce su una seconda parete rocciosa il cui superamento è facilitato dal una sorta di scala metallica.
Con molta attenzione superiamo un altro tratto in cresta, molto esposto e non attrezzato.
Dalla sommità di un cocuzzolo riscendiamo il versante opposto a quello di salita, assicurandoci ad un grossolano cavo di acciaio che ci accompagna fino a pochi metri dalla base.
Una leggera traccia che procede tortuosamente su un ripido costone roccioso, ci conduce sulla parte più elevata delle Torri di Casanova (quota 2.369).
Dopo una panoramica pausa in vetta, iniziamo la discesa ripercorrendo lo stesso itinerario di salita.
Con la massima attenzione affrontiamo in discesa la scala in ferro e subito dopo ci assicuriamo al cavo in acciaio per discendere l’ultimo tratto di parete.
Le difficoltà del tratto attrezzato sono ormai terminate, pertanto, con tutta tranquillità, ci incamminiamo verso il punto di partenza.
Decidiamo ci lasciare per un breve tratto il sentiero principale per far visita a “Pizzo San Gabriele” (quota 2.214).
Torniamo sui nostri passi e ci incamminiamo verso il punto di partenza che raggiungiamo alle 16:10 in punto. Spettacolare escursione priva di difficoltà tecniche fino alla base delle Torri di Casanova, poi, in caso si decidesse di proseguire, è opportuno avere un minimo di conoscenza di tecniche alpinistiche, dato che bisogna necessariamente superare alcuni tratti attrezzati con cavi in acciaio e scale ed altri molto esposti e privi di protezioni.
Di seguito il percorso seguito:
Viva la montagna e chi la rispetta!