Appena dopo Ovindoli in direzione Rocca di Mezzo, si imbocca la strada sulla destra con indicazione “Valle d’Arano”.
In caso di buon innevamento, la macchina la si lascia davanti al maneggio, in caso contrario si prosegue fino ad un divieto di transito (circa 2Km).
Il nostro è un caso contrario.
Ore 07:25, si parte, siamo a circa 1330m.
Sci in spalla, io e Trombetta, percorriamo la strada sterrata che in tempi migliori era innevata.
Una montagna di tronchi portati giù da una slavina ci sbarra la strada…CHISSCICCISE! (perbaccolina!)
Traduzione: “La disposizione irregolare e la viscidità di questi tronchi hanno fatto in modo che il mio piede scivolasse in un interstizio a tal punto da rimanere bloccato tra i rami ed ora trovo una notevole difficoltà a venirne fuori!”
Superato il breve ostacolo proseguiamo sulla comoda e regolare sterrata sempre con gli sci a spalla.
Dopo circa un’ora di cammino usciamo finalmente sul “Prato del Popolo” (1600m).
Che bello! Bellissimo, fantastico…se facessimo un’escursione con gli scarponi da trekking! Dov’è la neve?
La Serra di Celano.
Inizio a pensare di tornare indietro e di fare un paio d’ore di pista sul Monte Magnola, ma improvvisamente alzo lo sguardo e intravedo in lontananza la vetta del Sirente tutta bianca e mi torna la gioia di vivere.
Siamo talmente felici che magicamente la neve compare sotto i nostri piedi.
Calziamo subito gli sci ed iniziamo a risalire le lingue innevate aggirando sulla sinistra il “Monte Coppone” (1800m).
Ora la musica cambia sul serio! La neve c’è ed è ottima.
Con il mio bastoncino modificato con l’installazione di un aggancio per macchina fotografica, mi mollo pure un autoscatto.
Il meteo aveva dato un vento consistente per oggi ma siamo ancora riparati, chissà cosa troveremo sopra?
Ce ne accorgiamo appena guadagniamo la cresta! Discreto; si, un discreto rompi scatole!
Ecco la mitica forcella dalla quale si vede la Majella! Quanta neve c’è dalle nostre parti a meno di un’ora di macchina!
Troppo facile, noi dobbiamo fare almeno 100 Km per trovarne poca!
Ok, andiamo avanti.
L’ultimo tratto è discretamente ghiacciato e per evitare noie lo superiamo sci in spalla (capirai, ormai ci abbiamo fatto il callo!)
Ore 10:36, raggiungiamo la ventosissima vetta del Sirente (2348m).
Provo più volte a poggiare la macchinetta fotografica sul quadrozzo di cemento vicino la vetta per fare un autoscatto panoramico ma il vento la fa cadere di continuo finchè non capisco che forse è meglio fare la foto con il bastoncino/autoscatto.
Dalla foto sembra che ho il panzone! In realtà non il frutto delle mie magnate ma l’ARTVA sotto la giacca.
Andiamo via di corsa. Torniamo a piedi alla forcella sottostante la vetta poi, sci ai piedi e giù come le frezze.
Non è la prima volta che scendo da qui con gli sci ma una neve così bella non l’ho mai trovata: compatta, uniforme e appena ghiacciata al punto giusto.
Oggi questo volevamo fare: divertirci sulla neve.
Nonostante tutte le soste per le foto, per ammirare il panorama e per far durare di più la discesa, ci impieghiamo soli 25 minuti ad arrivare alla fine della neve.
Trombettino ha un problemino, gli si è aperto lo scarponcino.
Fratè, la roba vecchia deve essere rottamata. Se tu compri un paio di scarponi di seconda mano che hanno già 27 anni, è normale che prima poi ti si disintegrano in mano! Ahahah, dai no, scherzo (mica tanto!)
Il nastro americano (portatelo sempre dietro) fa miracoli!
Di nuovo sci in spalla e poi di nuovo lungo la sterrata.
Alle ore 12:55 finisce la nostra avventura con una bella sorpresa!
Spero solo sia stato qualche bisognoso disperato, mosso da una grave necessità a compiere questo atto per prendersi quei 4 spiccioli che avevo in macchina.
Comunque, a parte tutto, bellissima esperienza sulla poca neve del Sirente.
W LA MONTAGNA E CHI LA RISPETTA