Sabato 01/07/2017 - Chacaltaya (5396 mt)Oggi abbiamo voglia di montagna e cominciamo i trekking di preparazione per affrontare al meglio la scalata all'Huayna Potosi.
Dall'albergo partiamo con calma, alle 08:30, ed andiamo a casa di Jenaro che gode di un'ottima vista su La Paz.
Conosciamo la simpatica guida di trekking Orazio. Insieme a lui ed al solito Lucio partiamo verso il Chacaltaya.
Il paesaggio si fa sempre più montagnoso.
In auto si potrebbe arrivare fino a quota 5200 mt, dove è presente una vecchia stazione sciistica, ma un leggero strato di neve ghiacciata ci costringe a fermarci a circa 5000 mt. Meglio, così camminiamo un pò di più.
Anche qui incontriamo un Cristo delle Vette.
Prima della stazione sciistica c'è un osservatorio di fisica cosmica. Sarebbe bello venire a fare l'erasmus da queste parti!
Dopo l'ultima struttura, ecco la cresta finale. Purtroppo la nebbia non ci permette di ammirare il panorama. Che peccato, da qui c'è una bellissima visuale sull'Huayna Potosi.
In una ventina di minuti dalla stazione da sci tocchiamo la prima vetta della spedizione, il Chacaltaya (circa 5300 metri).
Orazio ci dice che in realtà questa è la vetta minore, per raggiungere il punto più alto bisogna continuare la cresta.
Scendiamo un pò, risaliamo un pò di più
e sventoliamo la nostra bandiera in cima al Chacaltaya (5396 mt, almeno così è scritto sopra una pietra).
Una foto con la nostra guida è d'obbligo.
Per scendere non torniamo indietro ma proseguiamo ancora la cresta e ci tuffiamo a destra lungo un ghiaione.
Abituati alla Majella, su questo terreno ci sentiamo a casa.
Quel furbone di Orazio ci ha fatto fare una scorciatoia, guadagnando quel tempo necessario per permetterci un pranzo senza fretta. Dallo zaino tira fuori un "trocco" di insalata di riso e pollo molto buona.
La discesa termina su una distesa desertica dove sorge un cimitero dei minatori.
Qui ci aspetta Lucio che ci riporta a La Paz. La prima escursione in quota è andata molto bene, nessuno di noi ha sofferto la quota e la fatica. Dai Gas!
Domenica 02/07/2017 - Rinconada CampCon ancora più calma rispetto a ieri, partiamo alle 09:30 ed andiamo nuovamente a casa di Jenaro. Ci misuriamo gli scarponi da 6000 metri da affittare (sinceramente pensavo di trovare delle scarpe migliori, invece ci dobbiamo accontentare di vecchie e consumate Koflach) e montiamo le tende che dobbiamo portarci.
Partiamo insieme al fidato Lucio ed a Daniela, una ragazza che ci supporterà nella salita.
Lungo il viaggio si scopre gran parte della catena delle Ande. Mi escono fuori gli occhi per la bellezza. Il picco sulla sinistra è il Condoriri (5648 mt).
Arrivati a Rinconada vediamo delle signore caricare dei muli che porteranno il materiale di altre spedizioni in un rifugio a monte.
Noi invece, in un punto riparato, montiamo le tende: una da quattro posti dove dormo con Alessandro e Simonetta, una da due per Gianluca e Giovanna, una da due per Lucio e Daniela e la tenda da cucina (tipo tendone da circo). Non avendo i picchetti fissiamo le tende con le pietre.
In questo cartello, una frase da scrivere e ricordare.
"La spazzatura non torna indietro da sola".Dopo tanta saggezza, ci facciamo una camminata in mezzo ai simpaticissimi alpaca! Eccone uno appena uscito da guerre stellari.
Passeggiare in mezzo a loro è davvero rilassante.
Un ultimo sguardo ai monti prima di andare a mangiare. Lucio e Daniela ci hanno preparato un ottimo pasto: zuppa, riso, verdure, patate fritte, pollo e pesca sciroppata. Tutti prodotti freschissimi.
Una improvvisa e gelida nevicata ci augura la buonanotte.
Lunedì 03/07/2017 - Cerro Austria (5300 mt)Sveglia alle 06:00, colazione alle 06:30 e partenza alle 07:00.
I lama e gli alpaca sono più bianchi di ieri
Carichi come le molle, iniziamo l'escursione.
La giornata è semplicemente splendida.
Da notare come tutti noi indossiamo abiti tecnici invernali, mentre Daniela va vestita con scarpe da tennis, pantaloni di cotone, maglia di lana e scialle...
In breve raggiungiamo un lago dove sorge un rifugio (quello dove i muli portano la roba).
La salita è abbastanza regolare e nonostante la quota, non c'è praticamente neve. Incontriamo solo una lingua innevata che attraversiamo con un minimo di attenzione. L'ultimo tratto prima della cresta è addirittura una pietraia.
Manca poco alla cima e sembra di essere sopra un aeroplano.
Si vedono montagne su montagne ed all'orizzonte ancora montagne.
Alle 11:20 raggiungiamo la vetta del Cerro Austria (5300 mt).
Per ringraziare Pachamama (Madre Terra) ognuno di noi porta una piccola pietra in cima.
Si sta talmente bene che non vorremmo scendere. Invece lo dobbiamo fare e ripercorriamo lo stesso sentiero di salita.
A detta di Lucio, questo lago è ricco di trote.
Alle 13:30 siamo di nuovo alle tende. Mangiamo, smontiamo il campo e torniamo a La Paz. Domani andremo a riposarci sul Lago Titicaca.
Martedì 04/07/2017 - Lago TiticacaOggi torniamo a fare i turisti. Con un autobus da turismo, insieme ad altre comitive, partiamo alle 07:50 da La Paz. In questa gita la nostra guida sarà Carmen, una donna boliviana, vestita da boliviana. Dopo circa quattro ore di viaggio, fra autobus e barca, arriviamo a Copacabana. Pranziamo in un ristorantino con un'ottima trota alla piastra e saliamo su un punto panoramico a circa 4000 mt.
Foto di gruppo con Carmen.
Il lago Titicaca sembra essere sconfinato, un vero e proprio mare.
Originariamente dovevamo fare un trekking di due giorni sull'Isla del Sol, ma a causa di uno sciopero della popolazione (sembra contro il prete) non è stato possibile accedere all'isola.
Poco male, anche qui è bellissimo e viene voglia di tuffarsi e nuotare all'infinito.
In serata torniamo a La Paz. Questa giornata di relax ci voleva, abbiamo recuperato le forze ed ora siamo pronti alla grande impresa.
Viva le montagne, i laghi e chi li rispetta!