Segheria di Opi (AQ), ore 08:44.
Si è unita la squadra più strampalata della storia dell’escursionismo abruzzese. Non so come ci siamo riusciti ma il gruppo che abbiamo formato oggi è veramente da manicomio.
C’è il gruppo dei Camosci formato da: me (Puzzola), Trombetta, Er Monnezza e meraviglia delle meraviglie, evento strepitosamente strepitoso, oggi è qui con noi colui che non teme il 7C, il ciclista dai cerchi di fuoco, il barista dei non astemi…
...direttamente dalla sua cantina ecco a voi il mirabolante COCCIASECCA!!!!!!!!
Continuiamo la presentazione. C’è papà Luigi (o Gino), Valerio il ciociaro, la “TACITURNA” Enza (poi vi dirò perché ho scelto questo aggettivo), la graziosa Fulvia, la scatenata Barbara, l’uomo più selvaggio della Majella (Tarzan rispetto a lui è Topo Gigio) Massimo Zulli ed infine il pazzo evaso dal manicomio di Cheti Scalo, il ballerino delle riviere romagnole, il chierichetto del Montepulciano d’Abruzzo…lo schizofrenico Marco “Tommy” Balbinot.
Dopo aver percorso per un breve tratto la sterrata della Val Fondillo...
... attraversiamo il primo ponticello per dirigersi dall’altro lato.
Svoltiamo a sinistra e torniamo praticamente indietro.
Un poco visibile ligneo cartello ci indica che dobbiamo voltare a destra e salire ripidamente a svolte nel rosso bosco.
Il sole si alza ed il caldo aumenta.
Alla prima sosta mi accorgo che con noi c’è anche il mitico Mickey Mouse o Topolino.
Ma quanto sei carino!
Tentativo di foto artistica controluce mal riuscito.
Con la mia staiella (bastoncino) telescopica modificata gli mollo pure un autoscatto…ci metto più di mezz’ora per scattare!
L’atmosfera si scalda e la follia dei partecipanti viene fuori alla grande.
La scatenata Barbara esplode letteralmente in un’odissea di esternazioni che fanno veramente contrarre gli addominali a causa delle fragorose risate che scaturiscono.
Il Mickey Mouse dei poveri gli tiene testa alla grande avviando così un inarrestabile scambio di battute che sembrano proseguire all’infinito.
La “TACITURNA” e l’anziano del gruppo sono costernati da cotanta carenza di materia grigia!
Per fortuna il cammino riprende.
I fragorosi vanno più avanti ed i “saggi” sono un po’ più arretrati.
Io che, stranamente, sono diventato saggio scopro il motivo per il quale ho poi soprannominato “TACITURNA” la signora Enza.
Diciamo che in dieci minuti di cammino insieme abbiamo (mi ci metto pure io) espulso dalle nostre bocche la quantità di parole che una persona media emette in un anno di vita.
Ovviamente è una piacevolissima chiacchierata interrotta da un bellissima scena…
…il passaggio di alcuni camosci poco sotto di noi.
Fantastici!
Ecco che usciamo allo scoperto!
Il vento è abbastanza forte e ci ripariamo sotto la cresta dove la banda di pazzi ci attende con ansia.
Proseguiamo in salita lungo la panoramicissima cresta fino a quando un evento rallenta il nostro cammino.
La graziosa Fulvia ha le gomme bucate; occorre un gommista.
Come John Rambo ricuce la ferita al braccio con il suo kit di sopravvivenza, io rattoppo quella che resta della scarpa comprata di seconda mano ai cinesi di Fulvia col kit da scarparo di Trombetta.
Per sicurezza rattoppiamo entrambe le scarpe. Ma perché hanno fatto questo brutto scherzo?
Ci sono 3 ipotesi:
1) Le scarpe sono di bassa qualità;
2) Le scarpe sono vecchie e l’usura ha portato al distacco della suola;
3) Alla graziosa Fulvia puzzano i piedi e l’acido emesso dalle sue estremità ha corroso la colla dei suoi vecchi usurati scarponi di bassa qualità facendo così distaccare la pessima suola costituita da gomma riciclata da pneumatici di un autotreno incidentato a Manoppello Scalo nel 1973.
La signora ribadisce che i suoi piedi sono talmente puliti e profumati che nelle sue scarpe ci si potrebbero mangiare sagne e fagioli.
Garda che non c’è niente di male, pensa che a me puzzano le ascelle!
Va bene, facciamo finta che sia vero, andiamo avanti.
Oggi c’è molto traffico.
E’ normale che sia così, una giornata colorata come questa non si trova tutti i giorni!
Ore 12:45, siamo finalmente in vetta.
Interrompendo un “povero” signore, che degustava beatamente il suo “ricco” panino con broccoli e mortadella, ci facciamo scattare una caotica foto di gruppo.
Il matto ci benedice in vetta.
Anche papà Luigi è alle stelle per la gioia.
Lo sponsor della giornata: BiMo Sport (Birra e Montepulciano Sport).
Sotto un inarrestabile vento torniamo giù per la panoramicissima cresta.
Alla sella è obbligatoria la pausa pranzo.
Ma con il panino che ci beviamo l’acqua?
Non ci pensate nemmeno!
Vai con la prima bottiglia. Eh già, oggi non è solo una bottiglia!
Il mitico Cocciasecca è ormai diventato una persona educata e non si abbassa più ai “nostri livelli”!
Infatti stappa la seconda bottiglia.
Foto di gruppo coi bicchieri.
Trombetta stappa la terza bottiglia sotto gli occhi attoniti di Max “Tarzan” Zulli.
Altra foto di gruppo coi bicchieri. Vai col tango.
Dopo un giro di genziana ci ricordiamo di aver parcheggiato le auto giù e che magari dovremmo andare da loro se vogliamo tornare a casa.
Il mitico Cocciasecca è ormai schifato ma la fragorosa Barbara per fortuna è sempre allegra…non l’ho mai vista con la faccia seria, è sempre sorridente, ma è normale? Meglio così.
Ci godiamo la tranquilla discesa in questo fantastico bosco rosso.
Tranquilla per chi? Per noi, ma per i tre pazzi del gruppo si innesca una “folle” competizione cha al confronto “Fast and Furious” sembra una lumaca che corre contro una tartaruga.
I simpatici giocherelloni saltellano, giocano, volano sulle secche foglie come fossero scimmie evase da un giardino zoologico inseguite dal guardiano armato di carabina.
Anche al giovane ciociaro scalpitano i piedi come un toro infuriato ed ogni tanto molla qualche sgommata tipo Indianapolis.
Ok, godiamoci i colori.
Ma ora mica vogliamo arrivare al ponticello, attraversare e poi tornare nuovamente indietro?
Noooooooooooo, attraversiamo prima.
Amici, vi sollecito ad accelerare il passo, la gola mi si è seccata e potrei anche non sopravvivere prima di arrivare al bar dove mi degusterò una 0,8 di birra bionda!
Al nostro arrivo la parcheggio (ore 15:50), i matti guardiesi ci accolgono nella maniera più assurda e simpatica del mondo.
Siete fantastici.
E’ ora di cambiarci le scarpe e la graziosa Fulvia ci conferma che le scarpe non si sono rotte a causa della loro scarsa qualità.
L’ultima foto di gruppo è la chiara espressione dell’andamento della giornata.
Una fantastica escursione caratterizzata dalla simpaticissima follia dei nostri fragorosi amici che hanno allietato la giornata con la GIOIA NEL CUORE. Immensa stima.
Questi 800 metri di dislivello ce li siamo letteralmente bevuti come un bicchiere di vino.
Con questo singolare resoconto ho voluto scherzare un po’ con tutti e chiedo scusa se qualcuno ci potrebbe rimanere male, anzi, smentisco le mie prese in giro, quindi:
Enza non è chiacchierona, a Fulvia non puzzano i piedi, papà Gino (o Luigi) non è anziano, Valerio non è ciociaro, Max non è selvaggio, Barbara non è allegra, Marco non è pazzo ma è sano di mente, Er Monnezza non è simpatico, Trombetta è astemio, a me non puzzano le ascelle ma Cocciasecca...
...è sempre un Cocciasecca!
W LA MONTAGNA E CHI LA RISPETTA