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24-12-2017 Monte Amaro 2973m. (Majella)
In un oscuro e silenzioso parcheggio di Passo San Leonardo (1280m), posteggiamo le tetre automobili per iniziare a prepararci alla lunga salita da affrontare.
Oggi siamo tre camosci:  Er Monnezza, Trombetta ed io (Puzzola) e due amici aspiranti, simpatizzanti: l’influenzato Beppe e Robbertin’ lu Rrusctellar’.


Trad: "Non riesco a capire il funzionamento di questo bastoncino telescopico!"
Contemporaneamente alla nostra sosta, arriva un’altra auto con a bordo una piacevolissima sorpresa, c’è una nostra vecchia conoscenza ed un suo amico. Sono contento.
Ore 06:30, si parte. Inizia lo straziante avvicinamento.


Procediamo nell’oscurità attendendo l’aurora che illumina il nostro cammino.
Sapete una cosa? Fino ad ora vi ho presi in giro dicendo una grossa bestialità: Er Monnezza ci ha solato rimanendo a dormire a casa, in compenso però è venuto Nosferatu il meneghino che con i suoi improbabili quesiti rende il faticoso avvicinamento a dir poco catastrofico.


Non è tutto, più in la ci sarà un’altra bella sorpresa!


Comunque qui è sempre bello!




La rosea alba colora di fantastico lo strepitoso mondo che ci circonda.


Ma si, fattela una goccia di grappa!


Questo bosco non finisce più!


Ma si che finisce!


Nel centro della rava ci sono diversi accumuli inoltre in cresta sono evidenti delle poco simpatiche cornici, meglio salire sul bordo sinistro.




Ovviamente l’allegria non manca.
Purtroppo ad un certo punto, l’influenzato Beppe, decide di tornare indietro appunto perché è influenzato…secondo me ha sete e vuole andare a riempirsi la panza di birra giù al bar!


Trad: "Oggi, a causa del virus influenzale che gira, le mie condizioni di salute non sono ottimali, credo proprio di tornare a valle per assumere qualche importante medicinale che possa lenire il mio malessere. A presto amici, ci vediamo in seguito!"


Man mano che si sale diventa si sempre più ripido e faticoso, ma anche più spettacolare.




Le rocce glassate dal ghiaccio scintillante rendono questa salita ancora più grandiosa.




Che roba ragazzi!


Ovviamente vogliamo aumentare le difficoltà superando anche qualche passaggetto leggermente più “ostico”.




Soffia un leggero vento ma non è fastidioso.






Raggiungiamo finalmente la cresta e l’ambiente diventa da bellissimo a paradisiaco.


Lu Rrusctellar per troppo che è felice, vuole suicidarsi infilzandosi con un bastoncino, ha detto che dopo questa fantastica visione non potrebbe sopportare di tornare alla vita di tutti i giorni…contento lui!


Si infilza anche con quell’altro bastoncino ma è ancora vivo e decide di andare avanti.


Ore 11:59, arriviamo tutti in vetta al Monte Amaro (2793m).
Ci abbracciamo e ci scambiamo gli auguri di Natale come tradizione vuole.
Nemmeno cinque minuti dopo di noi ecco che ci raggiungono due fuori di testa da serie A: Marco e la belva delle belve, lo Yeti dell’appennino, l’orso polare della Majella…Sir Zulli da Guardiagrele.
Pensate che lui ha fatto il turno di notte, senza dormire è partito alle 07:00 da Chieti e correndo come un furetto ci ha raggiunto in vetta!
Sapevo che era pazzo, ma non fino a questo punto!


Con grande felicità ci scattiamo una foto di vetta tutti insieme, ci riabbracciamo e ci riscambiamo i tradizionali auguri di Natale.


Il bivacco è semi coperto di ghiaccio ma per fortuna la porta è libera da ostruzioni.
Entriamo per festeggiare l’evento.


Si aprono le danze!
Non è tutto, il nostro amico guardiese, ha portato con se un panettone ed una bottiglia di vino!


Noi che non siamo scostumati, puliamo tutto come aspirapolveri di ultima generazione.


Non so per quanto tempo rimaniamo nel bivacco, la festa sembra non finire mai. È troppo bello stare bene con gli amici!
L’amico di Massimo va via con gli sci mentre noi a piedi.




La discesa la effettuiamo per un certo punto per la stessa via di salita, poi però, invece di prendere la cresta, ci spostiamo un paio di canali a destra.


La neve è buona e non si sfonda e la discesa è decisamente divertente.




Non so come si chiama questo canale, non lo voglio sapere, per noi è il canale Zulli in onore di colui che ce lo ha indicato.




Veramente una favola!
Nella parte bassa la neve è più molle e tende a formarsi lo zoccolo.
A noi non ce ne importa niente perché adottiamo il metodo del deretano scivoloso con frenata controllata.


Che spassooooooo!!!!!!!!!!!!!


Un maestoso camoscio ci attraversa la “strada” galleggiando letteralmente sulla neve.


Che luna!
Giungiamo al termine del canale.
Ora dobbiamo riprendere la via dell’andata tagliando la base della parete in direzione sud.


La neve si è ammollata e si fatica un po’ ma la forza che ci da il pensiero di andarci a fare una tazza tutti insieme supera qualsiasi difficoltà.
Ecco che riprendiamo la traccia di salita e poco prima dell’imbrunire siamo di nuovo insieme al piazzale di Passo S. Leonardo. (ore 16:00)


Qui ad attenderci c’è il Beppe che praticamente ubriaco marcio, non sapeva come passare il tempo per attenderci! (non è vero, è una battuta, lo sappiamo tutti che è astemio!)
Chi è venuto pure a salutarci?
Quel gran solaro der Monnezza! (ci fa tanto piacere)
Ovviamente al bar ci prendiamo la nostra meritata ricompensa (acqua con moderazione) e poi ci salutiamo augurandoci buon cenone.
E’ stata una giornata intensa e meravigliosa all’insegna dell’attività fisica ricompensata in amicizia da qualche bottigl…ehm, da qualche bicchieruccio di succo d’uva fermentato.


GRAZIE DIO DELLE MONTAGNE!


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Articolo del 25 Jan 2018 by Alfredo
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