Piana di Campo Felice (circa 1500m) ore 09:45, temperatura -2°C.
Sapevamo che la perturbazione transitata lungo la notte avrebbe depositato qualche cm di neve ma non immaginavamo che in questo versante del gruppo del Velino-Sirente ne avesse fatta così tanta! (circa 30cm).
Questo insolito gruppo è formato da: “Il Conte”, “Paoletto”, “Il Pennese” (questo è un soprannome provvisorio perché nel prossimo articolo ci sarà il definitivo), “Trombetta” e “Puzzola” (io).
Partiamo sci ai piedi da uno dei parcheggi vicini al rifugio “Da Alantino”.
In direzione SO percorriamo l’altopiano in mezzo ad una fantastica neve fresca…menomale che ci sono già le tracce!
Il Conte è alla guida del gruppo che col suo fischio cadenzato detta il passo...
... mentre in coda c’è Paoletto che con la sua voce penetrante anima la compagnia.
Ovviamente il Pennese non resiste più di tanto nelle tracce, ha bisogno di scaricare i cavalli ed esce dalle righe, soprattutto per cercare nuovi scorci da fotografare.
Poco dopo un rifugetto entriamo nel bosco dagli alberi incrostati di neve.
Lo spettacolo è veramente formidabile!
Per fortuna le tracce di chi ci precede ci danno la direzione giusta, altrimenti sarebbe un po’ difficoltoso orientarsi.
Ad un certo punto i binari si separano prendendo direzioni opposte. Sicuramente per aggirare sia a destra che a sinistra una fascia rocciosa che interrompe il dolce pendio.
Ovviamente noi prendiamo la traccia più ripida che, con faticose inversioni a tergicristallo su neve polverosa, risaliamo con gli occhi quasi fuori dalle orbite.
Usciamo su una radura e poi sulla grande conca sottostante la cresta che unisce il Monte Cornacchia al Monte Puzzillo.
Inutile dire che il panorama è mozza fiato.
Credendo che il Puzzillo fosse la cima sull’estrema destra, percorriamo questo pianoro in direzione NNO fin sotto la sua verticale.
Scendere da qui sarà una favola!
Iniziamo l’ultima salita verso la vetta.
Ore 12:00, siamo in cima, ma veniamo a scoprire che non è quella del Puzzillo, ma del Cornacchia (2010m)…
...cavolo! E pensare che ci ero stato altre volte! Mi sto facendo giovane, la mia memoria non è più come quella di quando ero vecchio!
Il Conte e Paoletto, spellano e si tuffano nella soffice polvere, io e mio fratello invece, decidiamo di calzare i ramponi e percorrere la cresta fino al Puzzillo.
Il Pennese farà ancora peggio (costui non è affatto normale!), intanto lo vediamo scendere con gli sci, poi scopriremo cosa ha in mente.
Percorriamo la bellissima e panoramicissima cresta in direzione SSE.
Ci si apre la stupenda visuale sul Passo del Morretano: si vede la Punta dell’Uccettù, il Costone, la Vena Stellante, la conca dov’è situato il rifugio Sebastiani, etc.
Oltrepassiamo l’anticima e ci avviciniamo tranquillamente alla nostra meta.
C’è una persona in vetta, andiamo a salutarla.
Ma no, non ci credo! È il pennese che ci attende con pazienza!
Praticamente lui è sceso dal Cornacchia con gli sci, ha rimesso le pelli, ha attraversato il pianoro sottostante parallelo alla cresta ed è salito sul Puzzillo…un folle!
Ok, alle 12:55 scattiamo la mitica foto di vetta. Siamo a 2174m.
Qualche scatto intorno a noi e poi si scende.
Percorriamo ancora per un po’ la cresta verso SE poi, nel punto più idoneo, il pennese si tuffa con gli sci nel pendio a sinistra (NORD).
Noi poveri beduini non abbiamo ancora il coraggio di farlo e inizialmente scendiamo a piedi ma poi prendiamo coraggio e ci immergiamo anche noi nella polvere.
Che meraviglia! Per me è la prima volta con una neve così.
Il dolce pendio sembra un tessuto bianco ricamato da un ondulati fili d’argento. (che mollicone che sono!)
Rientriamo nel bosco.
Riusciamo dal bosco.
Alle 15:00 circa siamo di nuovo alle macchine dove ci aspettano pazienti Paoletto ed il Conte.
Ad un bar prendiamo da bere (vino rosso) per accompagnare le squisite norcinerie prodotte e gentilmente offerte dal Conte.
Che dire? Fantastica giornata di scialpinsmo scegliendo un percorso sicuro, privo di cornici e sopra un pendio moderato con neve STUPENDA.
Un ringraziamento ai compagni di viaggio, soprattutto al Pennese che ha aspettato con pazienza me e mio fratello non ancora esperti del settore.