Questa volta il gruppo è numeroso: lo Yeti della Majella, Wonder Woman, lu Pennes (che tra poco cambierà nome), il Conte, il figlio del Conte, l’amico del figlio del Conte, Trombetta e Puzzola (io).
Poco dopo la diga del Rio Fucino, si parcheggia vicino ad un alto muraglione di contenimento.
Ore 10:15. Da una piccola centrale ENEL situata poco prima di Campotosto, imbocchiamo una sterrata che, ahimè sgombra dalla neve, sale dolcemente nel bosco in direzione N.
Al comando c’è sempre il Conte che dall’alto della sua esperienza plurimillenaria detta il passo col suo fischio ritmato.
Purtroppo oggi è un po' caldo e dobbiamo fare obbligatoriamente una pausa rinfrescante nei pressi di un rifugetto in cemento dove dei cartelli ci indicano la retta via.
Traduzione "Si deve andare da quella parte."
La pista continua dritta ma noi giriamo a sinistra salendo a svolte sotto i faggi.
Per fortuna però inizia la neve e possiamo finalmente calzare gli sci.
Usciamo allo scoperto (radura del Coppo) ed il panorama inizia a farsi interessante.
Dai che la neve tiene ancora!
Il caldo aumenta però ed insieme a lui anche la sete.
Qualche suino pensa già a reintegrare i sali minerali perduti.
Rientriamo per un breve tratto in una faggeta per poi uscirne definitivamente.
Proseguiamo in direzione NO poco sotto la cresta del Peschio Menicone.
Ora c’è un problema: due persone di questo improbabile gruppo, hanno lo stesso nome, allora, per evitare equivoci, l’intelligente Wonder Woman ribattezza l’amico pennese. Il suo nuovo nome è “MERCOLE” che è un misto del suo nome + cognome…in realtà fa schifo ma in fondo è simpatico!
Traduzione "A volte la mia intelligenza superiore mi fà spavento!"
Oggi il tempo ci sta veramente regalando una giornata straordinaria: non è limpida, non c’è il sole ma si vede tutto per fortuna!
Il Conte ed i suoi “seguaci” puntano alla vetta come un treno trainato dalla sua potente locomotiva.
Noi invece rimaniamo un po' indietro percorrendo l’aerea cresta che ha un affaccio straordinario sul semi ghiacciato lago di Campotosto.
Impossibile non fermarsi ad immortalare ciò che Madre Natura ha creato.
Autoscatto di cresta.
Dopo aver goduto di questo stupendo scorcio di fantastico, ci sentiamo delle persone migliori e ripartiamo con l’animo purificato dai cattivi pensieri che il male latente di questo degradato pianeta aveva subdolamente e lentamente inserito in noi, senza farci minimamente accorgere dei minimi cambiamenti che la nostra coscienza stesse effettuando, ma il bene vince sempre sul male e noi benevolmente continuiamo verso la vetta dell’Amore.
Veramente no, andiamo vero il Monte di Mezzo!
Va bene lo stesso, andiamo avanti.
Ormai manca poco, gli altri sono già arrivati, sembra brutto farli aspettare con questo poco piacevole vento (per fortuna non freddo).
Ultimi passi.
Ore 12:00, siamo sul Monte di Mezzo (2155m).
La ventilata ma fantastica foto di vetta.
I “tosti della cresta”!
Lo Yeti e Mercole.
La Bestia e la Bella.
Lu Porc e lu Ciacon'!
Se proseguissimo la cresta, in un paio di ore, potremmo arrivare sul Gorzano, ma per oggi va bene così.
Si spella, si convertono gli scarponi e si scende.
La neve è un po' pesantuccia, ma con un po' di impegno si scende tranquilli.
La discesa bene o male segue parallelamente la traccia di salita.
Possiamo però spaziare meglio lungo questi ampi pendii.
Che spasso!
Alt, sosta tecnica.
Prima si stappa,…
…poi si beve…
…ed infine si riparte.
La discesa prosegue divertente come non mai.
Torniamo pian piano sulle nostre tracce di salita.
Ultimi metri con gli sci ai piedi.
Si prosegue a piedi.
Alle 14:50 si torna a “terra” dove il Conte ci aspetta pazientemente.
In un’area pic nic vicino al bivio di Campotosto, cacciamo le munizioni e diamo inizio alla “guerra”.
Daje mo!
Alè!
Yuhuuuuuuuu!
E già, è proprio la degna conclusione di una fantastica ed allegra giornata di montagna!
DAI GAS!