Siam dei pazzi scatenati
a Barrea indirizzati.
Li ci aspetta un Romanazzo
che di noi è ancor più pazzo.
Qui di neve ancora niente
ma saliamo veramente?
Poco dopo la sterrata
finalmente è innevata!
Sci ai piedi piano piano
il sentiero risaliamo,
nel boschetto divertente
procediamo allegramente.
Tra na curva ed n’alberone
iniziamo il salitone
che ci porta a una radura
dove inizia l’avventura.
La visione è eccezionale,
questo è il Parco Nazionale!
Dal Petroso all’Altare
qui c’è tanto da sciare!
Seppellito poveretto
sotto a noi il Vivo laghetto,
poi scendiamo al suo cospetto
e ci facciamo un bel giretto.
Assai attenti bisogna stare
a nei crepacci non andare.
Gironzolando vagamente
dietro le tracce di un viandante,
poi perdiamo l’orizzonte
e facciamo dietro fronte.
Un’oretta assai perdiamo
ma parecchio ci divertiamo.
Quella pazza scatenata
di una Barbara stonata,
rallegra sempre la giornata
con la sua grande risata.
Orsù dai la via è Quella!
La nostra cara Valle Cupella.
Nel pianoro straordinario
noi sciamo senza orario,
c’è un allegro venticello
che ci scassa assai l’ombrello.
Procedendo lentamente
sulla neve traballante,
ci accorgiamo all’istante
del pericolo imminente:
sulle vette sovrastanti
le cornici dondolanti
che potrebbero cascare
e mandarci al creatore. (esagerato!)
Decidiamo all’istante
che la vita è più importante,
per evitare la disdetta
non ci rechiamo sulla vetta
ma su un colle più vicino
che chiameremo Tartarino.
La salita è divertente,
assai sicura e rilassante.
Tranquillamente noi saliamo
e il panorama poi ammiriamo.
Arrivati sulla cima (DAI GAS!)
della nostra bella collina (2000 metri, chiamala collina!)
torniamo indietro senza fretta
anche se il vento ci bacchetta.
Qualche curva e derapata,
la discesa è una risata.
Che si sfonda o si galleggia
si va giù come una scheggia.
Mentre lo yeti è concentrato
a filmare l’accaduto
c’è il grande romanazzo
che con la tavola è un razzo.
Si torna ancora al laghetto
per risalire un pezzetto
al fine poi di festeggiare
con una bottiglia da stappare.
Ma che buono sto vinello
accompagnato da un salamello!
Ora belli ristorati
torniam giù più rilassati.
Il boschetto è un po’ fetente,
non si curva facilmente,
con impegno e attenzione
ritorniamo allo stradone.
Questi pazzi scapestrati
alle auto son tornati.
Orsù avanti sorridete!
Anche se forte ormai è la sete.
Nella piazza c’è un baretto
a cui scoliamo un vascelletto.
Grazie mille cari amici,
è stato un giorno dei più felici.
Lupo serbo/slovacco/ciociaro affamato incontrato vicino Alfedena.
DAI GAS!!!!!!