La nostra avventura comincia alle 07:00 da Piana del Laghetto. Siamo in quattro: Trombetta, Puzzola, la Bella e la Bestia.
Salendo verso il Franchetti ammiriamo le cattedrali di pietra che ci circondano.
Alle fiamme di pietra, dove batte il sole, ci imbraghiamo, indossiamo il casco, prepariamo la corda ecc...
Scendiamo di qualche metro lungo la via normale ed alle 09:40 attacchiamo la sempreverde via Chiaraviglio - Berthelet (indicata da triangoli verdi). Barbara ha promesso che oggi ci farà vedere delle particolarissime tecniche avanzate di alpinismo. Il primo semplice caminetto si può affrontare agevolmente con la tecnica del salto della quaglia.
Lasciamo il canale e prendiamo una diagonale sulla sinistra.
Come al solito, Alfredo fa da apripista e proseguiamo di conserva.
L'ottima roccia ed il tempo perfetto ci permettono di avanzare senza problemi.
La prima breve dulfer, considerevolmente esposta, si supera con la mossa del ragno spiattellato.
Una interessante paretina sembra bloccare il cammino.
Questo passaggio può essere affrontato in vari modi. Alfredo va dritto per dritto
Massimo sgretola un pò di roccia e si crea dei gradini ad hoc
Barbara invece si sposta sulla destra lungo un VI grado e con una doppia rotazione volante rientra sulla via. Incredibile!
Fra grossi massi ci avviciniamo alla famosa finestra.
Per affacciarsi alla finestra, Barbara sfoggia il colpo del campione, applica la tecnica del quattro di bastoni rovesciato!
La nebbia che va e viene, rende tutto più interessante (per non dire che sarebbe meglio che non ci fosse...)
Abbiamo guadagnato la cresta e proseguiamo lungo divertenti sali scendi.
Oggi abbiamo un look da pappagallo brasiliano (molto colorato)
In doppia e scarrucolando, ci caliamo nel pozzo senza fondo (circa 3m).
Tentativo di foto artistica, che di artistico non ha nulla...
Eccoci al passaggio chiave della via: la super esposta "dulfer stirazampe".
Scherzi a parte, la superiamo tutti in scioltezza
Le difficoltà sembrano essere finite ma restano ancora da affrontare il passo a "lama di cortello"
ed il successivo saltino che ognuno supera un pò come gli pare.
Intercettiamo la via ferrata Danesi all'altezza della scaletta. I pericoli posso considerarsi finiti.
Alle 13:15 siamo in vetta al Corno Piccolo (2655 m)!
Una foto nella nebbia e scendiamo.
Alla selletta vicino l'imbocco della via normale, rendiamo omaggio al Dio Bacco che ha vegliato su di noi lungo tutta la salita.
Dopo esserci ristorati a dovere, ridendo (tanto) e scherzando, scendiamo lungo la via normale, risaliamo alla sella dei due corni, scendiamo al Franchetti, superiamo la funivia, l'albergo diruito
ed alle 16:35 siamo al punto di partenza.
Un ultimo brindisi per chiudere questa splendida giornata è obbligatorio.
Viva la montagna e chi la rispetta!