Da poco anche su facebook...cercateci!



Visite:


23-12-2018 Rava della Giumenta Bianca al Monte Amaro
Questa volta non iniziamo il cammino dall’albergo di Passo S. Leonardo, ma bensì da qualche curva più giù in direzione Campo di Giove…forse troppe curve!
Parcheggiamo nell’oscurità le nostre auto e dopo esserci preparati iniziamo l’escursione.

Oggi grandissime novità, siamo quasi al completo. Veniamo alle presentazioni. I Camosci: io (la Puzzola), Trombetta, Nosferatu, il grande Nasone che è partito alle 04:00 da Roma per salire in vetta e poi tornarsene di nuovo nella capitale (se sono normali non li vogliamo!) ed infine inchiniamoci a lui, la persona più sportiva del mondo, quello che passa dall’arrampicata, al nuoto, alla bici, all’alpinismo ed alla cantina come se fosse niente, l’idolo delle donne, il fiore all’occhiello della nostra associazione, il grande COCCIASECCA! (Applausi, applausi, applausi)
Proseguiamo con le presentazioni. Gli amici: Gianni da Roma il quale è venuto insieme a Nasone (credo che anche lui non sia tanto normale!), Robbertin lu rrusctellar (sempre peggio!) e per finire lo chef delle montagne, colui che della trippa al sugo ne fa vanto, il paladino della cucina tradizionale abruzzese, ecco a voi TRIPPACHEF!

Sotto una luminosissima luna gigante procediamo ad orecchio per riprendere il sentiero sul crinale.
Lassù in alto, sul bordo sinistro della rava vediamo delle luci che salgono!
Caspita, per stare già li sono partiti almeno 3 ore fa!

Purtroppo quest’anno la strumentazione fotografica non è di alto livello, quindi accontentiamoci di ciò che abbiamo.
La poca neve presente sembra discreta quindi il passo è buono.

Procediamo frattosamente (tra le fratte) mentre il sole inizia ad illuminarci.


Finalmente fuori dal bosco!

Qualcuno ha già fame!

In base alla consistenza della neve decideremo quale strada prendere: a destra, al centro o a sinistra.

La neve diventa sempre più dura (menomale!) ed è ora di calzare i ramponi.

Subito CCCIASECCA deve dimostrare le sue doti atletiche ed, in alternanza con Nasone, si posiziona al comando e detta il passo. (che condottiero!)
Ragazzi così è da favola! Dai proseguiamo dentro al canale!
Cocciasecca si rimette sempre al comando della truppa e tira la volata come il grande “Mario Cipollini” dei tempi d’oro!

Il gruppo va a 3 velocità: i forti che squagliano la neve, lu rrusctellar che sta ancora ubriaco dalla serata precente e gli eno/trippaioli che si soffermano troppo spesso a parlare dei piaceri della tavola.

Ad ogni modo, procediamo tutti in serena felicità.
Incontriamo dei ragazzi di Casoli che scendono a gran velocità, sono saliti in vetta di notte.
Ci chiedono da dove venissimo ed alla nostra risposta Chietina, loro ci rispondo stupiti: “Ma quanti ne siete?!?!”
Mha! Non capiamo subito ed andiamo avanti.

Purtroppo l’amico Gianni di Roma torna giù. Normalmente non si lasciano mai da sole le persone appartenenti ad un gruppo ma lui è molto forte ed esperto, inoltre il tracciato non presenta difficoltà, quindi lo salutiamo.
Poco più sopra vediamo un gruppo che scende. Sicuramente saranno quelli saliti di notte!

Ma che sorpresa! Sono dei nostri vecchi compagni di avventura, ci salutiamo, ci scambiamo gli auguri e dopo quattro chiacchiere ripartiamo.
Ecco perché i ragazzi di Casoli ci hanno chiesto quanti chietini (teatini) fossimo! Oggi la direttissima è passata per un giorno alla provincia di CH!
Procediamo dritti per dritti lungo il largo canale centrale.

L’aerodinamico Cocciasecca scruta la via per sincerarsi delle condizioni della neve.
Non sono malvage ma un sottile strato (circa 5cm) di neve ventata potrebbe dare fastidio alla tenuta dei ramponi.
Ci consultiamo per valutare le condizioni e diamo il nostro responso.

Ok, si va.
Questo esile strato non c’è più appena 20m più su, il resto è fantastico.

Ci sono persino delle vecchie tracce che non ci facciamo ripetere due volte a seguirle!

Di solito usciamo in cresta passando per uno stretto canalino di circa 4m molto ripido, ma il ghiaccio che ne incrosta le pareti rocciose laterali ci dice che in queste condizioni è troppo pericoloso.


Infatti ogni tanto si staccano dei pezzi che sfrecciano a gran velocità lungo la via…meglio evitare di farci male!

Man mano che si sale sembra sempre più un ambiente alpino!
Per una volta mi faccio un selfie con Nasone.

Voglio proprio confrontarlo con quei raccapriccianti scatti che si fa alle 04:00 del mattino con Nosferatu!



Dai che siamo quasi usciti!

Avanti chef che sei il meglio!


Eccoci sul pazzesco ambiente sommitale.

Oggi il tempo ci ha regalato una favola!

L'altopiano di Femmina Morta.
Alle 12:00 tocchiamo i 2795 metri del Monte Amaro.

Auguri a tuttiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Iceman.
Andiamo dentro per lo stappo!

Evvai! Si brindaaaaaaaaaaaaa!
Ci sono due ragazzi di Sulmona e poi entra uno scialpinista dello stesso paese.
Facciamo festaaaaaaa!
Il trippettaro sembra un vecchio vampiro assetato di liquido rosso.

Si tuffa a pesce sopra ogni bottiglia stappata.

Dopo un turbinio di stupidaggini decidiamo che è giunta l’ora di tornare seri e riprendere la via del ritorno.

Ci “abbendiamo” lungo la discesa facendo attenzione agli zoccoli che si formano sotto i ramponi.
Non scendiamo per la via di salita ma ovviamente per la “normale”.

Ecco di nuovo insieme l’inossidabile coppia “meneghina”!

I compari!
Si scende con estrema cautela perché adesso la neve non è buona e zoccola tanto.
Alberto scappa via perché deve tornare a Roma.
Ciao Albè, grazie della tua graditissima compagnia, ci ha fatto molto piacere rivederti. Saluta l’amico Gianni.

Per il pendio assai pendente,
noi scendiamo lentamente.
Tra una burla ed un sorpasso,
andiamo sempre più in basso.

Anche il grande trippettaro
è felice del Monte Amaro,
ma poi il mitico Trombetta
ci molla pure una saetta.
Che dire poi di Faustello
che ci porta il vinello?

Lo apprezza pure Robertino
che lo beve come un suino.
Ma la cosa che più ci azzecca
oggi è il mitico COCCIASECCA!

Ore 15:55, dopo quasi 10 ore siamo di nuovo alle automobili.
Missione compiuta! Anche quest’anno è andata!
Sono veramente felice che siamo riusciti a rispettare la nostra tradizione iniziata nel lontano 2001!
Grazie meteorologia che ci hai voluti bene, grazie amici che vi siete scolati tutte le riserve delle cantine abruzzesi, ma soprattutto grazie mamma Majella che ti sei fatta calpestare con pazienza!


A Pacentro il brindisi finale.



AUGURI A TUTTI!



0 Commenti
Articolo del 07 Jan 2019 by Alfredo
Nome:
E-mail: (opzionale)
Smile: smile wink wassat tongue laughing sad angry crying 

| Cancella coockie


2005/2011 Camosci d'Abruzzo - Content management powered by CuteNews