Ore 05:00, si parte da Chieti Scalo, ore 05:47 siamo davanti al cartello del parco del Gran Sasso da dove partono le piste da fondo del Voltigno.
Ore 05:55 con le racchette ai piedi (LE ODIO) si parte.
Ore 06:30 siamo sopra la cascata.
Prima doppia notturna.
Ci impiego un po’ più di tempo del solito ad attrezzare la seconda doppia perché non posso non soffermarmi ad immortalare e gustare l’insolito ambiente in cui ci troviamo!
Viene poi, Monnezza, a ruota lo segue Trombetta ed alle 07:30 siamo tutti pronti per partire.
Poco dopo di noi scendono delle altre persone, ovviamente le aspettiamo per non incrociarci sulla via.
SI PARTEEEEEEEEEE!
L’inizio è sempre faticoso!
I primi 10 metri sono super verticali, poi si appoggia leggermente ed in fine si impenna di nuovo.
Proviamo tutti, poi arrivano altre persone…e vai!
Conosciamo un certo “Ital Brave” che sale come un demonio, complimenti!
Tutt’altre sono le nostre tecniche contadine che, come il piccone dei sette nani, distruggono l’esile ghiaccio restante di fronte a noi.
Neanche il più maldestro dei muratori, munito del suo fedele maleppeggio, saprebbe fare questo sfacelo.
Mr. Trombetta, eseguendo alla perfezione una tecnica speciale a 4 di bastoni, supera le difficoltà a mo’ di foca spiattellata sui ghiacci artici.
Ma noi che siamo tosti a morire, issandoci persino con i denti, riusciamo a salire almeno un pio di volte, lungo linee differenti, questa lunga, dura ma bellissima cascata!
Un atletico Tiziano Figurato scala lungo una linea che, per me, è meglio guardarla solo col binocolo!
Quando l’ultimo muscoletto che abbiamo nelle braccia cede, quando le nostre mani non riescono più ad allacciare nemmeno le scarpe, ma soprattutto quando la sete insopportabile supera la voglia di scalare, decidiamo di fare spazio agli altri.
Tornati su a piedi, raccogliamo tutto il materiale e, lungo il solco nella neve, formato all’andata, risaliamo arditamente l’erto pendio che ci separa dall’insperata bevanda al gusto di luppolo e malto.
Ore 11:45, finalmente al punto di partenza (ci sono due milioni di macchine e quattro di persone).
Ora possiamo tranquillamente andare a ricompensare i nostri sforzi.
DAI GAS!
Oh grande COCCIASECCA, signore e padrone dei ghiacci, grazie di aver protetto noi comuni mortali in questa avventura sotto zero, senza di te, che con le tue "pozioni magiche" ci dai la forza, non potremmo nemmeno prendere dei cubetti di ghiaccio in congelatore, grazie gran maestro, che il Montepulciano sia con te.