Località Ceppo (1334 m), ore 09:20.

Siamo in tre: io (Puzzola), Trombetta e Manuela.

Tralasciando la strada sterrata che sulla dx (SO) conduce alla cascata della Morricana, imbocchiamo la ripida mulattiera verso Sud. Più avanti prendiamo il sentiero segnato che sale altrettanto ripido.

Il bosco sembra non finire mai!

Ecco che si esce allo scoperto! Era meglio l'ombra!

Davanti a noi una bellissima visione del versante settentrionale del Gran Sasso.

Alcuni omini di pietra testimoniano che non ci siamo persi!

Ecco lo stazzo/pub/bar/rifugio con la coltivazione di patate annessa! C'è pure l'irrigazione!

Grondiamo sudore da tutte le parti. le nostre ascelle sembrano essere diventate le sorgenti del Tirino!

Quando scopriamo che fin qui ci saremmo potuti arrivare con la macchina, risparmiando così due ore di marcia, la signora Zuccarini vuole liberare i suoi istinti omicidi su di me.

In mia salvezza accorre prontamente il diplomatico Trombetta che, con il bianco fiore nel cuore, raffredda i bollenti spiriti della tigre di Pacentro, dicendole che il nostro mezzo di trasporto non è idoneo ad affrontare una sterrata del genere.

Grazie fratello, hai vinto una birra!

Bella foto.

Grazie!

Siamo ad un bivio: se si sale lungo il crinale si arriva a Pizzo di Moscio, invece se si gira a sinistra tagliando la montagna si arriva alla nostra meta.

Ecco che da lontano si scorge la nostra cascata.

Potremmo arrivarci dal basso ma noi preferiamo aggirarla dall'alto...

...per andare a vedere prima la Cavata Alta.

Fantastico!

Torniamo poi giù.

Autoscatto al cospetto della Cavata Bassa (ore 12:20)

Di seguito alcuni scatti.

Relax.

Dopo un meritato ristoro, alle 13:25 ripartiamo come pezzenti che vivono nelle tane dei procioni!

Torniamo a valle seguendo il sentiero che costeggia il torrente.

Anche nel bosco è uno spettacolo di giochi d'acqua.

Riprendiamo infine una lunghissima e caldissima sterrata che, alle ore 15:40 ci riporta al punto di partenza.

Camminata veramente spettacolare: affatto faticosa, affatto lunga, alla porata di tanti (non di tutti) in un ambiente fantastico.