Dopo Lama dei Peligni, superato il bivio sulla dx per la Grotta del Cavallone, proseguiamo ancora per circa 200m dove si parcheggia in una piazzola di sosta da dove parte il sentiero.
Attenzione, non è la prima piazzola di sosta che si incontra, è la terza, la più grande. (circa 700m)
Ore 07:15, si parte.
Questo sentiero l'avrò descritto milioni di volte, quindi, questa volta non lo farò.
In meno di 2 ore siamo al Rifugio Macchia di Taranta (1703m).
Breve pausa e si prosegue...sempre in salita.
Si guarda ma non si tocca.
Sentiero che scende nel vallone di Taranta. Noi però proseguiamo in salita.
Immensa Majella.
Giunti alle vacche, noi dovremmo continuare sul fondo della valletta...
...ma il profumo di queste genzianelle però (Gentiana Dinarica), ci porta sulla dorsale sx che, se percorsa integralmente, conduce in vetta al Monte Macellaro.
La nostra meta però è l'Altare dello Stincone, quindi, alle 10:55, decidiamo di tornare sui nostri passi nei pressi di un grosso inghiottitoio. (l'altimetro segna 2572m)
Riscendiamo puntando direttamente il nostro obbiettivo.
L'altare si avvicina.
Ore 11:40, Altare dello Stincone (2413 m)
Brindisi di vetta.
Torniamo giù lungo il fondo del vallone.
L'altare dal basso.
Pareti fiorite.
Il tempo si rannuvola ma non minaccia guerra.
Allo stazzo sotto le pareti ci concediamo una lunga e rilassante pausa ristoratrice...quasi un'ora e mezza!
Si riparte nell'oblio.
Prendiamo il sentierino che sulla dx risale in cresta per poi riscendere al rifugio Macchia di Taranta.
La discesa dopo il rifugio.
Ecco la macchinaaaaaaa!!!!!!!!!!!!
Alle 16:30 la raggiungiamo.
La sfocatissima foto di rito!
Bellissimo camminatone depurativo.