Dopo una cena particolarmente impegnativa, a base di agnello, arrosticini e vino rosso, mi trovo con Robertino a Campo Imperatore per smaltire le eccessive calorie accumulate. Nonostante sia un giorno infrasettimanale, il piazzale è pieno e parcheggiamo lungo la strada, alla fine del serpentone di macchine. Partiamo con calma alle 09:20 (non siamo riusciti a svegliarci molto presto...).
Imbocchiamo il sentiero normale della Vetta Occidentale.
Dopo un'oretta abbondante, alle 10:40, siamo al bivio della ferrata Brizio.
Questa ferrata l'ho percorsa una volta sola, tanti anni fa, sotto la guida del grandissimo Giuliano! All'epoca c'erano dei cavi arrugginiti, a tratti staccati, e delle scalette penzolanti. Ora invece dovrebbe essere in perfette condizioni, dato che è stata rifatta da poco tempo.
Indossiamo tutto l'occorrente per affrontare l'impegnativo percorso: casco, imbracatura, genziana, set da ferrata e borraccia di vino.
La visuale è bellissima ed il percorso non è troppo difficile.
Eccoci al passaggio clou, una scaletta formata da pioli incastonati nella roccia.
Il verticalissimo tratto conduce sul fondo del vallone dove c'è un accumulo di neve (presente quasi tutto l'anno).
Seguiamo le tracce già scavate nella neve e riprendiamo la roccia. Ormai le difficoltà sono praticamente finite.
Diciamo che la nuova Brizio è studiata bene. Esce proprio all'imbocco della Danesi (ore 12:30). Chi l'ha disegnata è una volpe
Ci divertiamo non poco sulla ferrata, anche questa ristrutturata, con i cavi scintillanti e con i paracolpi sulle frazioni. Sembra quasi di essere in Trentino!
Sulla cima c'è la sagra della pecora alla callara.
Alle 13:30 siamo in vetta al Corno Piccolo (2655 m).
Non abbiamo difficoltà a trovare un volontario che ci scatti una foto.
Un pò di nuvolame si avvicina. E' bene scendere di quota, fino all'imbocco della via normale, dove poterci ristorare a dovere.
E dopo aver mangiato, mangiato e ben bevuto, andiamo verso il buco, il buco della via normale.
Scendendo, un elicottero giallo ci sorvola e bassa quota... brutto segno. Qualcosa dev'essere successo.
Per fortuna nulla di grave, un escursionista ha preso una storta e non è più in grado di camminare. I validissimi uomini del Soccorso Alpino Abruzzese gli danno un passaggio con l'elicottero.
Giunti alla fine della via normale, risaliamo fino al bivio della Danesi per riprendere la Brizio e tornare a valle.
Proprio all'altezza del "passaggio clou" vedo una di quelle scene che non dovrebbero mai presentarsi: una persona che percorre la ferrata con il casco appeso allo zaino... Poi volano gli elicotteri...
Alle 17:30 apriamo le porte della macchina.
Oggi mi sono divertito. Complimenti a chi ha ricostruito la Brizio e ancora complimentissimi agli uomini del CNSAS, che rendono più sicure le nostre montagne.
Viva la montagna e chi la rispetta!