Purtoppo il mio lavoro mi concede pochissimi giorni liberi e sono costretto sempre adattarmi alle previsioni meteo che, guarda caso, non sono mai buone (o raramente nel fine settimana
).
Se avessi un mese di tempo libero, concateneri tutti i 4000!
04-08-2019
Saremmo dovuti venire il giorno prima per avere più tempo, il rifugio Torino però era al completo.
Allora uno dice: "Perchè non avete prenotato prima?"
Allora io rispondo: "Perchè vivo una relazione complicata con la mia professione e nelle nostre discussioni vince sempre lei!"
L'ultima volta che prendemmo la funivia da La Palud fu nel 2004 e a quei tempi c'erano diversi parcheggi liberi, ora nemmeno se parcheggi ad Aosta e vieni a piedi.
Parcheggiamo nel posteggio sotterraneo (10,00 € al giorno).
Rifugio Torino (3375m) ore 08:58.
Ai tempi, la funivia terminava al Rifugio Torino vecchio e poi si salivano 220 gradini per uscire fuori ed iniziare l'escursione.
Oggi invece si prende la Skyway che termina sulla Punta Helbronner (3462m) e poi, tramite un ascensore si scende e per lungo un comodo corridoio si arriva davanti al rifugio.
Ci abbiamo messo 20 minuti per capire come funziona.
Roba spaziale!
Il nostro obbiettivo dell'indomani è di salire sull'Aiguille de Rochefort tramite l'omonima cresta che parte dalla Gengiva.
Dopo aver sistemato un pò di roba al rifugio, decidiamo, visto l'orario, di salire sulla Gengiva per perlustrare la zona.
Le relazioni la danno per 2 ore.
Sono le 10:00, andiamo!
Dal rifugio si segue l'evidentissima traccia sul ghiacciaio del Gigante.
Questa prima scende fino alla base della parete N dell'Aiguille Marbrèes, la aggira e risale in direzione NE.
Oggi è una giornata stupenda, peccato che abbiamo trovato il rifugio occupato ieri altrimenti oggi era l'idela per la cima.
Quasi al Colle de Rochefort (3389m).
Ci avviciniamo all'attacco della via che conduce alla Gengiva.
Dietro di noi sua altezza il Monte Bianco
Osserviamo il panorama.
Ora capisco perchè le relazioni dicono che ci vogliono due ore! Perchè si parte di notte e non si vede niente!
Con questo fantastico ambiente è impossibile non fermarsi ad osservare!
Superata la crepaccia terminale si sale in maniera intuitiva per tracce segnate da omini non sempre evidenti fino al grosso gendarme...uno sfasciume totale!
Un mese fa, questo tratto si sarebbe potuto fare in maniera più veloce perchè si poteva sfruttare un bel canalino innevato ormai estinto.
Passaggi, passaggini, placche e placchette sempre con uno scenario fantastico.
Passaggi sfasciati...tanti, troppi!
C'è anche roccia buona però.
E persino un passeggetto bastardino di IV...per fortuna la sosta di calata è attrezzata!
Che ambiente!
Purtroppo la progressione è lenta perchè ci sono molte persone che scendono.
Ad un camino abbiamo dovuto aspettare oltre mezz'ora.
Questo è il passaggio più antipatico.
Poi veniamo a sapere che si sarebbe potuto evitare, ma noi siamo nuovi del posto!
Stiamo aggirando delle mastodontiche pareti.
Cengetta esposta.
Trombetta quasi sulla Gengiva con alle sue spalle il Mont Blanc du Tacul e più in fondo l'Aiguille di Midì.
Ore 13:55 (3895m), Gengiva del Dente.
Senza soggetto.
Con il soggetto...meglio senza!
Osserviamo la cresta di Rochefort che dovremmo percorrere domani.
Sostiamo una mezz'oretta per studiare ed ammirare l'ambiente.
Torniamo indietro sui nostri passi.
Scendiamo per la stessa via dell'andata (l'unica) con l'unica differenza che prendiamo una traccia leggermente migliore nella parte alta ed assai precaria nella parte bassa.
Veramente terrificante!
Un ringraziamento particolare a chi ha lasciato il suo materiale per attrezzare le doppie.
Di nuovo al Colle di Rochefort.
Ciao, Gengiva, a domani...spero!
Ore 17:00, brindisi di buon auspicio sul terrazzo del Rifugio Torino nuovo (3375m).
Fuori la finestra della nostra stanza il Monte Bianco, dentro la finestra il genepy!
Aiguille Noire de Peuterey e Aiguille Blanc de Peuterey.
05-08-2019
Traduzione: "Devo dire che questa mattina il mio sonno è veramente intenso!"
Sveglia alle 04:00, colazione alle 04:30, pertenza alle 05:00
Mmmmmmmmm!!!!!!!!!
Le previsioni meteo avevano messo bel tempo, leggermente coperto ma con vento a 23 Km/h.
Purtroppo non è proprio così: il tempo non è affatto bello, è nuvoloso da pazzi, il vento sposta le montagne.
Arrivati alla base delle rocce, dopo un'ora di cammino, decidiamo di tornare indietro.
Per noi esperti inesperti, sarebbe troppo rischiso arrivare a quella cresta in queste condizioni meteo così precarie!
Le cordate che ci seguono, ci chiedono stupite il motivo della nostra ritirata.
Noi diciamo semplicemente che non è il caso.
Il Monte Bianco non si vede più.
Nemmeno il Dente.
A dire il vero non si vede più niente!
Come siamo felici!
Rientriamo al rifugio per sistemare i bagagli e ripartire.
Mentre usciamo per andare via, ecco che vediamo rientrare tutte le cordate che erano avanti e dietri di noi...menomale!
Un alpinista mi ha detto in inglese: "Life is too important" (la vita è troppo importante)
Bravo!
Ora non ci resta che risalire a Punta Helbronner per riprendere la Skyway.
Quassù, quando è bel tempo, il panorama è fantastico.
Solo che oggi il vento freddo ti fa cascare le recchie!
Si scende in funivia col nevischio.
A valle il tempo sembra migliore.
Arriviamo a la Palud, paghiamo il parcheggio (11,00 €) e ripartiamo.
Da Courmayeur vediamo che sopra si è un pò aperto ma comunque non fattibile.
Ok, ripartiamo verso l'Abruzzo sconsolati per la montagna ma felici per aver trascorso due giorni spensieriati.
La montagna sta sempre li e, se non ci andiamo a rompere le corna, pure noi stiamo sempre qui. Di conseguenza, essendo ancora qui e la montagna li, lei non viene qui ma noi andiamo li, significa che ci dobbiamo tornare. Capito?
Ok, Buonanotte.
Buonanotte veramente!