Fonte Cerreto, funivia, Campo Imperatore.
Ore 08:10 partenza.
Lo spettrale ambiente non invernale in inverno rende il nostro avvicinamento un po’ triste.
Il sentiero a sinistra che conduce al Passo della Portella si può percorrerlo tranquillamente con gli scarponi da trekking.
Arrivati al suddetto passo, incontriamo due ragazzi che ci danno delle dritte su come arrivare all’attacco della via. Grazie.
Proseguiamo lungo la cresta fino alla sella successiva dove un cartello indica il sentiero estivo che scende verso la valle per poi risalire alla Sella del Cefalone.
Ora è tutto chiaro:
Intermesoli…
…ed il nostro obbiettivo.
Una volta ramponati, scendiamo in direzione NO per raggiungere la base della parete est del Cefalone…per fortuna sono ancora visibili delle tracce che ci aiutano a non allungare troppo il brodo!
Il Piccolo ed il Grande!
Ecco individuata la nostra via!
Ore 10:10. Ad uno spiazzetto dentro una specie di buco sotto una roccia (con delle bucce di mandarino che qualche suino troglodita di alta quota ha gettato a terra), dopo aver salutato due ragazzi dietro di noi, tiriamo fuori gli “armamentari” dallo zaino e partiamo.
Subito un ripido e ghiacciato pendio ci da il benvenuto!
Ma m’butavame sctà a la case davand a nu piatte di graviul?
Trad: “Non era meglio se restavamo all’interno delle nostre abitazioni gustando un prelibato piatto di pasta fatta in casa anziché venire qui con il rischio di spaccarci la testa?”
Raggiungiamo il panoramicissimo ed espostissimo cengione obliquo che taglia la parete est del pizzo sopra di noi.
La neve è ottima. Non me lo sarei mai aspettato date le elevate temperature del periodo e dalla sfavorevole esposizione di questa via!
Impossibile procedere velocemente, sarebbe un delitto non osservare il meraviglioso mondo intorno a noi.
Al termine della cengia, inizia un canale bello ripido e ghiacciatissimo.
Alcune anime pie hanno persino attrezzato con alcuni spit la parete sinistra.
Adesso inizia il bello!
Vai col primo tiro!
Cavolo, a volte la neve è di marmo!
Andiamo con le piccozze usate a mo’ di male e peggio!
Si susseguono tiri più o meno ripidi sempre su neve da buona ad ottima.
Bisogna superare persino una goulottina (piccola colata ghiacciata) da proteggere con un una vite.
Una volta al sole, le nostre ghiandole sudoripare si aprono come i rubinetti delle birre alla spina all’Oktober Fest.
La debolezza aumenta a causa della disidratazione.
Solo il pensiero di una bella bevanda ristoratrice ci da la forza di continuare.
Poi le difficoltà finiscono e con modesta pendenza, alle 11:45, si esce in cresta.
Qui ritroviamo i ragazzi incontrati al Passo della Portella.
La foto di vetta (2533m) con la bandiera e…
…poi si stappa per festeggiare in allegria la bellissima giornata.
In vetta soffia un venticello poco gradevole ma non fastidioso.
Basta abbassarsi 1 metro verso sud ed è primavera.
Staremmo qui a prendere il sole per altre due ore ma credo che la funivia non ci aspetti!
Ok, foto di carnevale e poi giù per la via normale.
I primi 24 metri di dislivello li percorriamo con i ramponi ancora ai piedi, poi via tutto.
Il sentiero, ripeto, solo il sentiero (il pendio no) è a volte ricoperto di neve ma questa è molle e ben tracciata.
Rieccoci alla sella di partenza dove possiamo ammirare il percorso di oggi!
Alle 14:15 siamo di nuovo al piazzale di Campo Imperatore.
Ore 14:30, giù con la cabinovia e poi alla macchina.
Cambio gomme.
Si conclude così una splendida giornata di alpinismo divertente.
DAI GAS!