Ore 06:10, si parte dalle sorgenti del Verde a Fara S. Martino.
Perché avete lasciato la macchina li e non alle gole?
Lascia perde! E’ una lunga storia!
Valle di S. Spirito, Costa dell’accetta, Fonte Vatarelle, Costa sempre dura, Bocca dei Valloni, Valle di Macchialunga ed infine si esce dal bosco.
Fonte Milazzo sprizza acqua da tutti i pori.
Mai vista così in forma!
Dopo una bella bevuta si prosegue ancora un po’ nella valle fino al bivio che sulla sinistra porta verso la Grotta dei Porci, Piano la Casa, etc.
Ovviamente giriamo li!
Siccome il sentiero da percorrere ancora “non è molto lungo” decidiamo di non tagliare a sinistra subito dopo la Grotta dei Porci, ma di proseguire dritti lungo la vecchia traccia.
Eh già!
Ore 09:10, Piano della Casa.
Saliamo spietatamente verso la Croce di Piano la Casa senza soffermarci nei pressi di questa.
Oggi mi vogliono tirare il collo!
Se qualche volta ci ricordiamo di guardare alle nostre spalle, possiamo capire che il panorama è bello anche dietro!
Ora, secondo me, viene il tratto più ostico e ripido dell’intero percorso, ovvero la salita dissestata che conduce sul filo di cresta prima di Cima delle Mandrelle!
Come asini affamati di paglia, i miei compagni transitano su questa nuova vetta senza guardare nemmeno com’è fatta!
Ok, oggi morirò!
Queste due belve assetate di vino, non si fermano neanche per bere in quanto hanno nello zaino la sacchetta (tipo flebo) piena di acqua con un tubo collegato direttamente in bocca.
Io che sono un povero pecoraro mancato, adopero ancora la bottiglia o borraccia che sia e sono costretto a fermarmi.
Sul lato opposto della Valle Cannella ecco l’imponente Cima dell’Altare.
Vari passaggi più o meno esposti.
Ed ancora altri passaggi delicati tendenti al friabile.
Finalmente siamo sull’infinito falso piano finale prima della meta.
Sotto la vetta (da notare che resistono ancora i nostri segni fatti intorno al 2004).
Con il M. Amaro sullo sfondo.
Ed ecco i “Camosci d’Abruzzo” tornano, dopo anni di assenza, sulla loro vetta di 2669m.
(Ore 11:35)
Dopo 264 tentativi di autoscatto con il telefono, inizia l’inesorabile discesa.
Questa volta ci tuffiamo nella Valle delle Mandrelle.
Appena fuori dalla neve, in uno slargo detto piazzale rupicapra, ecco la meritata sosta per ammutire i rumorosi stomaci ed irrorare le arse gole.
Praticamente un banchetto di nozze!
Dopo 5 ore e mezza di pausa pranzo, si riparte più allegri.
Chi sta più mbriaco?
La cascata del Macellaro vista dall’alto.
Ne abbiamo fatta di strada eh?
Na crap, nu ciucce e nu mindon!
In questo stazzo, il grande pastore Domenico, alloggiava quando era al pascolo con le sue capre.
Quanto formaggio abbiamo mangiato in passato!
Di nuovo a Piano della Casa.
Poi a ritroso come in salita.
Grotta dei Porci, Fonte Milazzo, Bocca dei Valloni, Fonte Vatarelle, Fonte Vaiz’long, sorgenti del Verde (ore 17:33)
Meritato reintegro di sali minerali.
Cosa dire?
Il clima era perfetto, la compagnia anche, la montagna stupenda e la birra fresca.
Non poteva andare meglio!
DAI GAS!